Se ieri ci è sembrato di viaggiare in mezzo al nulla, oggi va anche peggio (o meglio, a seconda dei punti di vista). La strada parte bene, ma a qualche chilometro dalla roadhouse dove abbiamo dormito l’asfalto finisce e comincia una lunga pista sterrata, perfettamente dritta, fiancheggiata dal solito paesaggio vagamente spettrale fatto di alberi rinsecchiti dalla corteccia annerita da qualche vecchio incendio. Per tutti i 263 chilometri della tappa di oggi la strada alterna tratti asfaltati e sterrato di terra a volte bianca, a volte rossa, ma non incontra nessun paese. Incrociamo in tutto una dozzina di veicoli, tra cui un camion sterminato. Per il resto solo mucche magre, termitai e parecchi canguri che attraversano la strada saltellando. Vento secco, polvere e silenzio.