Oggi comincia l’ultimo capitolo di Xtractor. Torniamo a fare rotta verso sud, ma questa volta ci allontaniamo dalla costa per puntare verso l’interno. Lo sterminato outback, letteralmente “là dietro”, copre la maggior parte del territorio dell’Australia alle spalle delle montagne che orlano la costa est lungo 3.500 km e fanno da spartiacque tra le campagne verdi che abbiamo attraversato fino a qui e il deserto. Viaggiamo per qualche ora tra pascoli e mucche lungo una strada tutta curve che sale e scende tra boschi e colline e non c’entra proprio nulla con la foresta pluviale dell’altro ieri. Poi i prati cominciano a ingiallire, gli alberi si fanno meno folti e in un attimo il paesaggio cambia di nuovo. La terra adesso è rossa: benvenuti nell’outback. Per cena la solita bistecca, che non manca mai in questa nazione di allevatori, in un locale che dire di paese è poco. La birra scorre a fiumi tra bigliardo, clientela eccentrica con una spruzzata di volti aborigeni (finalmente) e jukebox a tutto volume.
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